sabato 28 dicembre 2013

Strenne

Da quanto tempo non aggiorno questo blog... E' inutile, non riesco a tenerlo aggiornato: non c'è un motivo particolare, sono semplicemente pigra.
Ma è Natale, ci sono tante cose colorate da mostrare, strenne partite e strenne arrivate, tanti piccoli lavori. E' un peccato non farlo, no?
Andiamo con ordine.
Prima di tutto, le foto dello scambio di Natale a cui ho partecipato il mese scorso, organizzato sul forum Papaveri e Papere. Le mie abbinate erano Claudia (a cui ho spedito) e Roberta (dalla quale ho ricevuto). E' stato uno scambio singolare, perchè fino al ricevimento di tutte non si sapeva altro che il nome dell'abbinata a cui spedire, nessun altro nome, e la cosa mi ha divertito molto. Bisognava spedire un oggetto fatto a mano a tema natalizio (chiaramente) e qualcosa di mangereccio.
Ecco cosa ho ricevuto dalla bravissima Roberta: un banner cuoroso (ho una predilezione per i soggetti a cuore) che da il benvenuto a chi entra in casa mia in questi giorni, e due (ex...) torroni già evaporati.
Assieme a queste bellezze c'era anche un pensierino per il mio compleanno, che ricorreva il 20 novembre: un piccolo sottopentola che già sta svolgendo il suo lavoro ed è in bellamostra in cucina.
Questo invece è quello che ho spedito a Claudia: un cuscino/scaldotto, una fodera con un ricamo su un lato che contiene un sacchetto in tela ripieno di riso, da scaldare al microonde o sulla stufa e che mantiene il calore per un po'
e una gubana, dolce tipico di queste parti che adoro particolarmente, e che a Natale sulle nostre tavole non manca mai.
Ho voluto impacchettare il cuscino con la stessa stoffa usata per confezionarlo, e legarlo con del pizzo e della spighetta che poi Claudia potrà, se vorrà, utilizzare per le sue creazioni (che sono bellissime!)
Spero che le sia piaciuto il mio pensiero.

E ora veniamo alle strenne.
Strenne partite: queste, più alcuni segnalibri di cui purtroppo non ho le foto...



E strenne arrivate, di cui manca la foto di quello di Gen (aggiornerò il post quanto prima, ora mi si è impallato il programma per le foto)
Da Sonia

Dalla bravissima Lina
sempre da Sonia


e da Cristina
Ma in questo periodo ho fatto anche altro.
Ho ricamato velocemente (si fa per dire) questo angioletto della L&L, il free del 2000, personalizzandolo un po'
Questa è la parte che preferisco, la sottogonna: quella che mi ha dato più da lavorare ma il cui risultato ripaga abbondantemente il tempo impiegato.

E poi c'è una tovaglietta copritutto di una trentina di cm per lato, iniziata a Natale 2012 e finita a Natale 2013. Si, lo so, è piccola per essere stata ricamata in un anno, ma sapete com'è, prendi e lascia, prendi e lascia, passano i mesi...
E questo per quanto riguarda i ricami.
Per i lavori a maglia (siiiiiii, ho ripreso in mano anche i ferri ultimamente) e ad uncinetto... al prossimo post. Devo fare le foto con la luce del giorno e ritrovare la voglia di mettermi a scaricarle e sistemarle.



venerdì 25 ottobre 2013

SAL JJ e... un'altra bustina

A volte arrivo con ritardo, stavolta mi sono presa con largo anticipo e
tappa dopo tappa
portandomi avanti di quel tanto che basta (complice la velocità con cui si riesce a ricamare su questa tela, che è una aida 55 grezza)
l'ho finito.

Roberta (che con immensa gentilezza ha guidato questo SAL dall'inizio dell'anno) spero non me ne voglia, ma ho voluto portarmi avanti per dedicarmi ad altro, da qui a Natale. Ci sarebbe la Liz, ma ho non poche difficoltà a lavorarla con la luce di queste settimane uggiose e grigie: otto toni di grigio più nero e bianco necessitano di luce decente per essere distinti, e io sto facendo veramente fatica. E c'è un lavoro natalizio-izio-izio iniziato l'anno scorso su lino grigio e lasciato ad un terzo del percorso, che vorrei terminare. Ma questo è più facile, dato che i colori da usare sono i classici rosso-bianco-verde.

Nel mentre è nata velocissimamente una ulteriore bustina (mica avevo finito eh), che mio figlio ha chiesto per il necessario per le ore di arte a scuola. Ed eccola


I bottoni sono in fimo, creati da un'amica conosciuta su FB. Il resto come sempre è materiale recuperato.




domenica 13 ottobre 2013

La bustina per gli uncinetti

Sembra che in questi giorni io sia particolarmente in vena di riciclare zip e ritagli di jeans, e di farne bustine.
No, è proprio questione di... caso credo. Fatto sta che qualche giorno fa, mentre facevo la spesa al solito discount, mi è caduto l'occhio su due pacchettini particolarmente golosi, e non ho potuto fare a meno di lasciarmeli scivolare nel carrello. In poche parole, con meno di quattro euro in totale mi sono portata a casa questi
Belli vero? Sembrano caramelle. E di sei, quattro di questi sono di numeri che mi mancavano, dal sette al dieci. Che però sommati agli altri fanno un bel mucchio, considerando che...
...il più piccolo è uno 0,75, qualcuno dei numeri che uso di più ha un gemello, e in questa foto ne mancano due o tre (impegnati nei rispettivi lavori in corso). Ma tutti nella loro vecchia bustina (fatta quando mai avrei pensato che l'uncinetto mi avrebbe "preso", e pensavo che mi sarei limitata al massimo a possederne tre o quattro)... ehm...
...la fanno scoppiare!
E se in un paio d'ore riesco a ricamare un bordo carino, facciamo...
...questo (disegno DMC), e la domenica pomeriggio un'ora la dedico alla macchina per cucire, ne esce velocemente una custodia per gli uncinetti decisamente più confortevole, in cui chissà, se capita l'occasione possono trovare tranquillamente posto anche attrezzini di un numerazioni superiori.
O no? :-)
Ps. niente solito appiglino con le perle di legno stavolta. Ho riciclato quello della bustina originaria, il campanellino dei gatti.





mercoledì 9 ottobre 2013

E dopo il portapenne...

...per eliminare definitivamente l'astuccio/scatolone non potevano mancare le bustine per pennarelli e matite.
Ovviamente foderati anch'essi, pena il vederli distrutti nel giro di qualche settimana (e poi diciamolo, le cose o si fanno bene o si fa a meno di farle).
Rigorosamente con cerniere recuperate, ecco perchè sono diverse. Ma l'interessato non se ne è nemmeno accorto.

domenica 15 settembre 2013

L'astuccio portapenne

Finalmente mio figlio si è deciso a passare tutto il suo armamentario scolastico relativamente a penne, matite, colori e compagnia bella, dall'astuccio a libro che quando ci recammo al centro commerciale per i primissimi acquisti scolastici quattro anni fa lo attraeva più di un pacco di patatine fritte, alla classica bustina. Lo ha visto usare da un suo compagno di classe, e la cosa che lo ha spinto a chiedermelo è stata "sai, Simone con quello ci mette un secondo a rimettere tutto nell'astuccio prima che suoni la campanella dell'uscita". Era ora, dico io. E quale scusa migliore per mettermi al lavoro?
Neanche tanto "lavoro" a dire la verità.
Ho ricamato un mezzo pomeriggio
e oggi in un paio d'ore ho confezionato questa
con un avanzo di jeans, un pezzetto di sbieco, una zip recuperata da un paio di pantaloni la cui vita è terminata ics tempo fa, un pezzetto di fettuccia gialla, bottoncini colorati, e un pezzo di tessuto fantasia come fodera interna
Rimane da farne una un po' più capiente per i colori, per quella impiegherò ancor meno tempo credo. Il guaio è che si confezionano talmente velocemente che finita una vien voglia di iniziarne subito un'altra :-)

martedì 10 settembre 2013

I pattini

Dall'inizio dell'anno abbiamo iniziato a dare al Power la paghetta settimanale. E' ora, no?
E lui ha risparmiato per potersi togliere uno sfizio, il primo acquisto con i suoi risparmi. Sono arrivati i... pattini!


A cui ovviamente bisognava abbinare una borsa che li contenesse, perchè mica si possono lasciare in una scatola... nononono.
Sono riuscita a riciclare una borsa che avevo inizialmente cucito per poterla appendere allo schienale del seggiolino della bicicletta, quello dietro, per poter fare la spesa in bici anche con il Power (allora ben piccolo) al seguito. La borsa aveva una fascia cucita sul lato corto, a metà del sacco, in modo da poterla infilare appunto allo schienale. Devo anche averla fotografata al tempo, se recupero la foto la posto. Comunque, dato che è in jeans e quindi super robusta, mi è sembrata adatta allo scopo. E' bastato scucire la fascia in questione, ricucire i lati, trasformare la fascia in manici così da recuperarne il tessuto, e voilà.

E adesso via, sperando che la stagione gli permetta di poterli usare ancora per un po'.

mercoledì 4 settembre 2013

Quadrifoglio

C'è chi appena li vede pensa che portino fortuna, chi pensa subito "fa tanto Irlanda", io quando ho visto lo schema il primo pensiero che ho fatto è "devo farlo immediatamente". Non ci ho impiegato più di un quarto d'ora, e non ci è voluto che un avanzo di filo.

Lo schema l'ho trovato QUI

domenica 1 settembre 2013

Ho i superpoteri!

Ho ritirato l'altro giorno i miei primi occhiali da ricam   lettura.
Assieme alla mia supermega lente di ingrandimento di due post fa, adesso non mi ferma più nessuno :D

Tip - il rocchetto di legno

Trova vita un vecchissimo rocchetto di filo di mia suocera, accanto alla mia macchina da cucire, per riporre la forbice di volta in volta e trovarla immediatamente.
Questo filo ha trent'anni, è sottilissimo e ormai inutilizzabile, si spezza solo a guardarlo. Ma il rocchetto in legno mi piace così tanto, e rispetto a quelli insignificanti in plastica che si trovano ora in commercio questo sembra abbia qualcosa da dire. Non trovate?

sabato 31 agosto 2013

Tip - ordine nella scatola del filo da cucire!

Ho trovato l'idea in giro per il web, per la precisione su FB, ma credo che anche chi l'ha pubblicata lì l'abbia in realtà scovata su qualche blog.
Comunque sia, ho voluto mettere in pratica questo semplice metodo per tenere in ordine (finalmente!) i rocchetti di filo per cucire.
E' bastato riciclare un pezzo di polistirolo rettangolare ritagliato a misura del fondo della scatola che già conteneva i rocchetti. L'ho inserito nella scatola, e infilato uno alla volta tanti stuzzicadenti, su cui impilare rocchetto dopo rocchetto.
Anche se messi fitti fitti i colori si trovano lo stesso, dato che il polistirolo è piuttosto morbido e basta spostarli appena appena con la punta delle dita per trovare quello che serve. Non c'è pericolo di pungersi, visto che gli stuzzicadenti sono giusto qualche millimetro più corti dei rocchetti.
Ed ecco la mia bella scatola finalmente in ordine, senza capi-filo che si svolgono a oltranza (non tutti i rocchetti hanno la tacca ferma-filo o il doppio cerchietto di plastica all'estremità) e a prova di scossoni!


lunedì 26 agosto 2013

La lente, la Liz e i barattoli dello yogurt

Mi sono fatta un regalo! Visto che ultimamente inizio ad avere problemi agli occhi (l'età...), oltre ad un paio di occhiali "ad hoc" che saranno pronti tra un paio di giorni, mi sono regalata questo
Foto tratta dal sito "Sew and So", dove ho effettuato l'acquisto.
E adesso ricamare su etamine è molto, molto meno difficoltoso. Infatti ho dato una gran bella botta in avanti a Liz senza neanche un fastidio, ed ecco come è ad oggi:

Bella, mi piace molto come sta venendo. Strada facendo (o meglio, crocette facendo) mi è venuto in mente un piccolo... come chiamarlo? Mi viene da dire "tip", una cosa piccola per facilitarmi una operazione altrettanto piccola.
E' un avanzo di sbieco lungo esattamente 60 centimetri che avevo in una scatola, in mezzo a tanti altri che mi ha regalato anni fa la signora che gestiva la merceria del paese, perchè così piccoli sono invendibili e non sapeva che farsene. Lo tengo nella scatola portalavoro di Liz e lo uso per... tagliare nella misura giusta ogni gugliata di filo man mano, senza dover andare ad occhio. Sembrerà una sciocchezza, e lo è, ma mi viene talmente pratico che ho deciso che ne metterò uno in ogni contenitore di lavoro impiantato. Colorato così poi, lo trovo in un lampo in mezzo al mucchio di farfalline portafilo.

Il tavolo dell'ingresso, in questi giorni di pioggia, è un tantino ingombro.

L'estate è lunga, e bisogna farsela passare. Inoltre l'estate è l'unico periodo in cui esce dall'armadio la scatola di colori e vernici, per ovvii motivi.
Stiamo riciclando i barattoli da chilo di yogurt, quelli a secchiello per capirci.
Li abbiamo in primis ricoperti di vinavil diluito con pochissima acqua, per fare in modo che i colori "aggrappino" sulla plastica.  Ovviamente abbiamo prima staccato i manici facendo una lieve semplice pressione.
In seguito li abbiamo prima colorati tutti di bianco per dare una base, e per nascondere un minimo le illustrazioni dei barattoli. Poi siamo passati al colore ad acqua vero e proprio, con pennelli, nastro di carta, spugne e un po' di fantasia.
Poi il Power si è stufato (prima mi stressa che vuole fare i pomeriggi artistici, dopo poco si stufa... vabbè, io proseguo perchè mi diverto) e in un ulteriore step ho applicato delle figure ritagliate da avanzi di carta da regalo, usando due strati di vinavil ed acqua come si fa con il normale decoupage. Ed ecco i miei due barattoli come sono oggi.


La tecnica del decoupage vorrebbe delle rifiniture con vari strati di vernice, ma io non voglio fare cose "in grande", semplicemente riutilizzare dei barattoli in maniera carina per riporre le minuterie che raccatto in cameretta. E così mi limiterò a dare una mano o due di flatting all'acqua, appena riesco a recuperarlo nella foresta di cose che mio marito tiene nella casetta degli attrezzi.
I barattoli del Power... non insisto nemmeno per farglieli finire. So che è perfettamente inutile. Se ne avrà voglia lo farà a suo tempo. In fin dei conti è vacanza, e vacanza è anche poter decidere liberamente come gestire il proprio tempo.