mercoledì 16 settembre 2009

Siamo state brave

E bisogna proprio dirlo. Perchè non è per niente stato facile organizzare un lavoro così, trovarsi in accordo in sedici persone, portare a termine un progetto e il tutto in gran segreto.
Succede che la nostra amica Laura è in attesa di una bella bimba, che dovrebbe nascere tra circa un paio di settimane (e io spero per lei sinceramente anche meno). Nel "nostra" includo un gruppo di adepte maniache del punto croce, per lo più iscritte allo storico gruppo su Yahoo:   Meg, Tittiz, Lo, Melina, Simona, Cuoreditela, Laurionite, Daniela, Donatella, Tiziana, Paola, Lina, cuoreditela, Anna e Trinityanna (man mano che me li danno inserisco i vari link ai siti o blogs).
Succede anche che non si voglia limitarsi a fare gli auguri e mandare due bavaglini in croce, perchè qualche anno fa quando a essere incinta era la sottoscritta (ma non solo) si era iniziata un'esperienza di "zie virtuali", laddove ci si organizzava per fare un regalo comune alla pancia di turno. L'iniziativa negli anni è andata cambiando di fisionomia, ma l'idea è rimasta, e autoproclamandoci zie virtuali della nascitura abbiamo creato una ML a parte, per lavorare assieme. Ognuna di noi ha ricamato una pezzetta usando uno dei disegni di una serie che pensavamo piacesse alla destinataria.

 Quindi la sottoscritta ha unito le pezzette a blocchi di cotonina,

 e cucito una coperta. Questo è il risultato

Io devo dirlo, mi sono divertita tantissimo a farla. Mi è stata di stimolo in un periodo in cui, se avessi dato ascolto solo al dolore fisico, me ne sarei rimasta tutto il tempo con i piedi per aria, mentre lo sforzo mi ha perlomeno tirato su il morale, e non è poco. Inoltre ho avuto a che fare con persone  splendide, ed è raro.
Ecco la coperta a destinazione

Ditemi se non ne valeva la pena!

martedì 8 settembre 2009

A blog unificati... mattina di pace e quel che ne esce

Basta davvero poco per farmi gongolare di gioia come una bambina.
Un paio di mesi fa, forse qualcosa meno, ho trascorso un paio d'ore in giardino all'alba: dalle cinque e mezzo alle sette e mezzo. Sono state due ore di pace, due ore durante le quali ho respirato il silenzio della campagna, il frescolino del primo mattino prima dell'afa della giornata che iniziava, la compagnia di qualche insetto e dei gatti (i due piccoli presi dal gioco e i più grandi, Gioiuta compresa, a fare la prima ronda). Due ore magiche durante le quali le uniche cose che ho fatto sono state respirare l'aria pulita lasciandomici attraversare da testa a piedi, scrivere quattro pagine di diario e gustarmi un caffè. Il miglior caffè che abbia mai preso da sola: me lo sono servito su un vassoio, lì fuori, in silenzio.
Ma può un ricamo scaturire da qualcosa del genere? Si, Mamigà lo può fare... A Mamigà capitano di questi colpi di testa, forse perchè per me ricamare è come per un pittore usare i colori per esprimere qualcosa che sente dentro.
E io ho sentito questo.



E' una tovaglietta per i miei spero futuri tanti altri personalissimi caffè goduti in quel tipo di pace, là dove "coffee, cross stich & cats" sono le cose che mi tengono compagnia più di tante altre (chiedo scusa ai miei gatti per averli classificati tra le "cose", ma è una questione grammaticale), e le rose rosse... oltre che essere i miei fiori preferiti sono anche il complemento ideale per la tazzina con piattino che mi sono regalata tempo fa, di cui mi sono innamorata vedendola su una rivista e con cui il caffè ha decisamente un sapore Mamigaesco.



Ps. Lo schema del ricamo centrale l'ho scaricato gratuitamente da QUI, mentre i due disegni delle rose sono tratti da un libriccino della DMC. Per la stoffa della tovaglietta si ringrazia sentitamente LauraGDS.

domenica 6 settembre 2009

Chat! Ricasprint

Un segnalibro ricasprint, nato da una crisi di insonnia da cortisone...


Lo schema è un freebie trovato chissadove nonmiricordopropriopiù e modificato, il libro per chi fosse interessato è questo qui.( link)
Persisto nell'intento di fare foto migliori.

sabato 5 settembre 2009

Il quadro della dama e SAL spazzatura

Passava di là, sul viale alberato. Passeggiava.
Si è voltata a guardarmi per un istante, giusto il tempo per ricamarne il viso sulla tela bianca che avevo in mano.
Poi ha ripreso la sua strada.


Questo è il lavoro, l'unico, a cui mi sono dedicata in questi ultimi giorni: volevo finirlo a tutti i costi. Non c'è una ragione particolare, solo che mi ha colpito la dolcezza del tratto che stava prendendo il disegno e non ho resistito: dovevo gustarlo fino in fondo. L'ho terminato ieri sera. E ne sono pienamente soddisfatta. Ho anche personalizzato il tutto con una cosa che non faccio mai, ho messo le perline vere sulla collana (spero si riesca a vedere decentemente).


E subito dopo mi sono accorta che toh, guarda cosa è spuntato nel vaso dell'anturium...


E' il vasetto del SAL spazzatura ormai quasi pieno!