sabato 31 agosto 2013

Tip - ordine nella scatola del filo da cucire!

Ho trovato l'idea in giro per il web, per la precisione su FB, ma credo che anche chi l'ha pubblicata lì l'abbia in realtà scovata su qualche blog.
Comunque sia, ho voluto mettere in pratica questo semplice metodo per tenere in ordine (finalmente!) i rocchetti di filo per cucire.
E' bastato riciclare un pezzo di polistirolo rettangolare ritagliato a misura del fondo della scatola che già conteneva i rocchetti. L'ho inserito nella scatola, e infilato uno alla volta tanti stuzzicadenti, su cui impilare rocchetto dopo rocchetto.
Anche se messi fitti fitti i colori si trovano lo stesso, dato che il polistirolo è piuttosto morbido e basta spostarli appena appena con la punta delle dita per trovare quello che serve. Non c'è pericolo di pungersi, visto che gli stuzzicadenti sono giusto qualche millimetro più corti dei rocchetti.
Ed ecco la mia bella scatola finalmente in ordine, senza capi-filo che si svolgono a oltranza (non tutti i rocchetti hanno la tacca ferma-filo o il doppio cerchietto di plastica all'estremità) e a prova di scossoni!


lunedì 26 agosto 2013

La lente, la Liz e i barattoli dello yogurt

Mi sono fatta un regalo! Visto che ultimamente inizio ad avere problemi agli occhi (l'età...), oltre ad un paio di occhiali "ad hoc" che saranno pronti tra un paio di giorni, mi sono regalata questo
Foto tratta dal sito "Sew and So", dove ho effettuato l'acquisto.
E adesso ricamare su etamine è molto, molto meno difficoltoso. Infatti ho dato una gran bella botta in avanti a Liz senza neanche un fastidio, ed ecco come è ad oggi:

Bella, mi piace molto come sta venendo. Strada facendo (o meglio, crocette facendo) mi è venuto in mente un piccolo... come chiamarlo? Mi viene da dire "tip", una cosa piccola per facilitarmi una operazione altrettanto piccola.
E' un avanzo di sbieco lungo esattamente 60 centimetri che avevo in una scatola, in mezzo a tanti altri che mi ha regalato anni fa la signora che gestiva la merceria del paese, perchè così piccoli sono invendibili e non sapeva che farsene. Lo tengo nella scatola portalavoro di Liz e lo uso per... tagliare nella misura giusta ogni gugliata di filo man mano, senza dover andare ad occhio. Sembrerà una sciocchezza, e lo è, ma mi viene talmente pratico che ho deciso che ne metterò uno in ogni contenitore di lavoro impiantato. Colorato così poi, lo trovo in un lampo in mezzo al mucchio di farfalline portafilo.

Il tavolo dell'ingresso, in questi giorni di pioggia, è un tantino ingombro.

L'estate è lunga, e bisogna farsela passare. Inoltre l'estate è l'unico periodo in cui esce dall'armadio la scatola di colori e vernici, per ovvii motivi.
Stiamo riciclando i barattoli da chilo di yogurt, quelli a secchiello per capirci.
Li abbiamo in primis ricoperti di vinavil diluito con pochissima acqua, per fare in modo che i colori "aggrappino" sulla plastica.  Ovviamente abbiamo prima staccato i manici facendo una lieve semplice pressione.
In seguito li abbiamo prima colorati tutti di bianco per dare una base, e per nascondere un minimo le illustrazioni dei barattoli. Poi siamo passati al colore ad acqua vero e proprio, con pennelli, nastro di carta, spugne e un po' di fantasia.
Poi il Power si è stufato (prima mi stressa che vuole fare i pomeriggi artistici, dopo poco si stufa... vabbè, io proseguo perchè mi diverto) e in un ulteriore step ho applicato delle figure ritagliate da avanzi di carta da regalo, usando due strati di vinavil ed acqua come si fa con il normale decoupage. Ed ecco i miei due barattoli come sono oggi.


La tecnica del decoupage vorrebbe delle rifiniture con vari strati di vernice, ma io non voglio fare cose "in grande", semplicemente riutilizzare dei barattoli in maniera carina per riporre le minuterie che raccatto in cameretta. E così mi limiterò a dare una mano o due di flatting all'acqua, appena riesco a recuperarlo nella foresta di cose che mio marito tiene nella casetta degli attrezzi.
I barattoli del Power... non insisto nemmeno per farglieli finire. So che è perfettamente inutile. Se ne avrà voglia lo farà a suo tempo. In fin dei conti è vacanza, e vacanza è anche poter decidere liberamente come gestire il proprio tempo.

venerdì 9 agosto 2013

La mia vecchia bici, il restyling!

Bricolage alternativo? Forse! Di solito "uso" l'estate per fare quei lavori sporchevoli che in inverno non posso fare per motivi di spazio, di odori delle vernici, di tempi di asciugatura (leggi decoupage di solito, pittura e cose del genere). Quest'anno mi sono data a qualcosa di più: ho riverniciato la mia vecchia bici. In tredici anni aveva accumulato un po' di sporco, per quanto ad ogni inizio di stagione le dessi una mezza pulita ci sono angoli in cui non sono mai riuscita ad arrivare con lo straccio; ma soprattutto ruggine, tanta ruggine.




Già da qualche anno avevo chiesto a mio marito di fare questo lavoro, o di chiedere a qualcuno di farlo, ma mi ha sempre risposto che è un lavoraccio e che non ne valeva la pena.
Quest'anno ho deciso di provarci, a costo di impiegarci settimane; ma chi l'ha detto che certi lavori possono farli solo gli uomini (benchè in questa zona del Paese ahimè pare sia ancora inconcepibile che una donna cambi una lampadina di sua iniziativa, figuriamoci usare un cacciavite!) o solo i meccanici? Che diamine, una bicicletta non è un motorino o un'auto, se mio padre in tanti anni non si è mai rivolto ad un meccanico per riparare le sue auto imparando da sè, che sarà mai smontare una bicicletta?

E allora una settimana fa circa ho chiesto al Gatto Alfa di mettermi a disposizione l'armamentario (non perchè necessitassi della sua approvazione, ma perchè nel capanno degli attrezzi c'è il tornado perenne) e ho iniziato a lavorarci su. Ho smontato, scartavetrato e grattato con il trapano e la punta con la spazzola di acciaio, pulito con straccio e compressore...

... e piano piano ridipinto con due buone mani di smalto antiruggine. Ovviamente bianca come era in origine, perchè mi piaceva bianca tredici anni fa quando l'ho comprata e mi piace ancora bianca.




Ho eliminato definitivamente la vecchia dinamo ormai rotta (compresi i cavetti) e ho sostituito anche la luce dietro con una a batterie, come quella davanti. Se ne è andata anche la vecchia serraturina/lucchetto incorporata: delle due chiavette che avevo una si è storta, arrugginita e rotta, e con una chiavetta sola di scorta non mi fido: se la perdo è un fastidio. E allora via, smontata, e sostituita da una normalissima catena con lucchetto. Rimontata senza alcuna difficoltà in mezz'ora (è bastato ingrandire bene la foto che le ho scattato prima di smontarla per risolvere qualche dubbio su come andassero rimontati i parafanghi, l'unica cosa che mi metteva qualche punto di domanda) e ripulita da qualche schizzo di smalto volato sui pedali.

Ed ecco la mia Nina come nuova! E che soddisfazione l'averlo fatto da sola, non potete immaginarlo!

Manca da regolare il freno davanti, e lì si che mi piego a farlo fare all'omo perchè non so proprio dove mettere le mani, ma per il resto... nonostante abbia ormai l'altra bicicletta nuova, per muovermi in paese mi rimane comunque più comoda questa. Senza cambio, con le ruote più piccole, ma molto più facile da usare.

 E ora è anche ringiovanita. Potessi anch'io tornare più giovane di tredici anni con una passata di smalto... ;-)